Domenica 17 aprile dalle 8 alle 23 si potrà andare a votare per abrogare la nuova legge sull’estensione illimitata delle concessioni per la trivellazione dei mari al fine di estrarre petrolio. Attraverso questo referendum si chiede ai cittadini di scegliere se concedere oppure no eccezioni per concessioni già rilasciate.
Il quesito referendario recita: ” Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas e petrolio?” Nel caso in cui vincesse il SI le piattaforme, a fine concessione(dopo 10-15 anni), devono essere smantellate; nel caso in cui vincesse il NO le imprese potranno prorogare la fine delle loro estrazioni fino a esaurimento del giacimento.
Con la vittoria del SI, si andrebbe a fermare la possibilità di estrarre energie fossili in modo illimitato e non sostenibile.
Questa legge non solo è in contrapposizione con gli accordi presi a dicembre durante il COP21, ma disincentiva l’uso di energie rinnovabili.L”italia sta dando 15 miliardi di incentivi diretti e indiretti alle fossili. Andando a votare e votando SI, compiamo un gesto politico-simbolico molto forte: eliminare l’uso di petrolio e carbone a favore di energie rinnovabili, che non devastano l’ambiente e la salute.
Astenersi dal voto va a minare la democrazia diretta, equivale a farsi mettere un bavaglio e permettere alle lobby del petrolio di gestire in maniera incontrollata il nostro futuro e quello dei nostri territori.
Per coloro che si trovano lontani dal proprio seggio di pertinenza possono farsi delegare come rappresentanti di lista e, recandosi alla costituzione del seggio domenica 17 aprile muniti della delega, del certificato elettorale e della carta d’identità, dichiarare al Presidente di voler esercitare l’opportunità del diritto di voto nello stesso seggio. Non vi è obbligo di restare nel seggio oltre al tempo della votazione.
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