STOP WAR NOT PEOPLE.
3 APRILE Corteo nazionale
H 13.30 Stazione Brennero (Bahnohf)
AGGIORNAMENTI DAL CORTEO:
Oggi più di mille persone hanno raggiunto il Brennero per manifestare il proprio dissenso per le politiche della cosiddetta fortezza Europa. L’Austria, nei giorni passati, aveva dichiarato di voler istituire maggiori controlli e reti, al confine con l’Italia, per tentare di fermare quel flusso di rifugiati, che in questi mesi sta cercando in tutti i modi di scappare da guerre e miseria. Questo tipo di provvedimenti rientrano a pieno titolo nei meccanismi dell’Europa di Shengen, che promuove il movimento e il flusso delle merci ma blocca e intimidisce quello delle persone. Diverse le iniziative simboliche lungo il corteo, volte a reclamare un’Europa più meticcia, solidale e soprattutto senza confini. Appena varcato il confine austriaco, dopo un’occupazione simbolica dei binari del treno, il corteo è stato caricato con manganelli e spray urticanti, cercando di bloccarne l’avanzata.
*ore 16.00 corteo compatto e determinato dietro lo striscione di testa, davanti alla polizia viene tracciata a terra la scritta “Refugees welcome”
*ore 15.45 contatto fra i manifestanti e la polizia che usa spray urticanti e manganelli. Alcuni attivisti rimangono feriti dal contatto con la polizia austriaca
*ore 15.42 la polizia disperde con spray urticanti i manifestanti. Il corteo si ricompatta e si dimostra determinato a continuare il percorso. La polizia austriaca ha posto un blocco a 500mt dal confine e impedisce al corteo di superarlo.
*ore 15.36 intanto alcuni manifestanti bloccano i binari della stazione vicino alla frontiera con le tende portate da Idomeni e con le stesse tende in cui vivono i rifugiati accampati ai lati di un binario morto
*ore 15.30 il corteo si compatta per poter proseguire, gli attivisti non accettano il blocco e vogliono attraversare il confine, scandendo cori “no border, siamo tutti clandestini!”
*ore 15.15 corteo bloccato dalla polizia austriaca schierata per non farlo proseguire in assetto antisommossa e con mezzi che bloccano la strada
*ore 15 alcuni manifestanti hanno piantato alcuni cartelli con diversi messaggi di solidarietà e denuncia verso le politiche della fortezza Europa
*ore 14.50 il corteo si avvicina al confine sul Brennero, dove nei prossimi giorni l’Austria ha intenzione di installare nuovamente i controlli di frontiera.
*ore 14.30 il corteo parte, in migliaia si muovono verso il confine, per reclamare un’Europa più accogliente e solidale. In apertura lo striscione della campagna #overthefortress che recita “Con i nostri corpi abbattiamo le frontiere. Open the border” e alcuni compagni di ritorno da Idomeni con diverse tende da campeggio con le scritte “Idomeni europe shame” “from idomeni freedom and hope”: messaggi scritti con quei migranti bloccati alla frontiera greco-macedone.
*ore 14 inizio concentramento alla stazione dei treni del Brennero, diverse le realtà presenti da tutta Italia e Austria, le parole d’ordine diritti e libertà di movimento per tutt*
Domenica 3 aprile un corteo nazionale attraverserà il confine austriaco contro le politiche della Fortezza Europa, contro frontiere e militarizzazione dei confini, contro la limitazione della libera circolazione delle persone, contro un meccanismo di distinzione (puramente speculativo) tra chi ha il diritto di muoversi liberamente e chi no, per ribadire i diritti fondamentali delle persone.
L’Austria è solo il nodo della contraddizione di un modello che vuole, attraverso l’abolizione del trattato di Schengen, trovare un nuovo capro espiatorio, il migrante, venuto a rubare casa, famiglia e lavoro ai cittadini di Paesi che alimentano le guerre in tutto il mondo. Gli stessi Paesi che vendono armi ai peggiori dittatori, che bombardano interi Paesi e che poi vogliono cacciare chi da quei Paesi scappa alla ricerca di una vita degna.
Dalla Grecia al Regno Unito, dall’Ungheria alla Svezia, da Idomeni a Calais, da Lampedusa a Ceuta, quello che si vuole legittimare è un sistema di esclusione e di negazione di diritti. La sovranità nazionale di Paesi che mettono tetti all’ingresso dei rifugiati, che confiscano beni ai migranti, che alzano barriere e militarizzano i confini, e le decisioni di un’Europa che concede 6 mld di euro alla Turchia per “arginare i flussi”, la stessa Turchia che porta avanti da anni il genocidio del popolo curdo, fanno parte di quella che ormai è la Fortezza Europa, inaccessibile anche al suo interno.
Nessuno spazio a politiche fasciste e razziste, nessuno spazio per chi fomenta discriminazione, dai governi europei ai partiti fascisti di Salvini in Italia o di Marine Le Pen in Francia, nessuno spazio a organizzazioni squadriste nelle città, come Casapound, che oggi per l’ennesima volta ha agito nell’unico modo che conosce, aggredendo con martellate e coltellate un attivista a Trento.
Da mesi lo diciamo a gran voce, e saremo in piazza il 25 aprile, nel giorno della Liberazione italiana dal nazi-fascismo, per ribadirlo ancora una volta: STOP WAR NOT PEOPLE!
La soluzione è fermare la guerra globale permanente, non fermare le persone!
Due giorni fa 300 attivisti sono partiti alla volta di Idomeni, il confine greco macedone luogo simbolo delle contraddizioni della Fortezza Europa, dove da più di un mese migliaia di migranti sono rimasti bloccati, costretti a vivere in condizioni non dignitose per l’uomo. [Continua a leggere su cantiere.org]
Il 18 marzo l’Unione Europea e la Turchia hanno deciso di fermare drasticamente il flusso dei migranti in viaggio verso l’Europa. L’intesa siglata da Ankara e Bruxelles si riduce all’unica opzione per i migranti di rimanere bloccati in Turchia.
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