L’Ultimo viaggio (Orecchio Acerbo editore) è la storia del dottor Korczak e dei suoi 192 bambini.
E’ un libro da leggere verso il 25 aprile e il ricordo della Liberazione da nazisti e fascisti. Perchè è nel cuore dell’Europa che nello scorso secolo si annidava l’odio, la paura, il razzismo.
Così esisteva un ghetto a Varsavia in Polonia, in cui i bambini senza genitori e senza nulla avevano trovato una casa nell’orfanotrofio del dott. Korczak. Ma non era un orfanotrofio come gli altri: dentro vi era stata fondata la Repubblica dei Bambini, con i loro Codici, Leggi, Tribunale. Tutti erano giudicati da tutti, gli educatori come i bambini. Ognuno aveva lo stesso peso, non c’erano gerarchie e tutti erano sullo stesso piano. Ogni bambino, come ogni educatore, aveva diritto al Rispetto.
Così nel ghetto di Varsavia, circa duecento bambini chiusi e sotto assedio, cantavano ” siamo tutti fratelli, nostra patria è il mondo intero”. Avevano piantato l’albero della Speranza. Due settimane prima di essere deportati a Treblinka, il dott. Korczak fece inscenare loro un dramma di Tagore “Amal o la lettera del re” in cui Amal è un bambino malato, costretto a letto, ma desideroso di correre libero nei prati. Nel dramma, Amal sarà libero di giocare solo dopo la sua morte. Quando chiesero al dott. Korczak perchè aveva scelto proprio quel dramma, aveva risposto che i bambini dovevano prepararsi al peggio, ma fino all’ultimo minuto dovevano affrontare la vita con serenità. Quando i nazisti li prelevarono dal ghetto per portarli nel lager di Treblinka, al dott. Korczak fu offerto un lasciapassare che rifiutò per accompagnare i suoi 192 bambini nelle camere a gas.
Il dott. Korczak ha scritto romanzi e saggi sui bambini e sull’educazione come “Il diritto del bambino al rispetto” “Quando ridiventerò bambino”. Educare un bambino significa “fatica”: la fatica di piegarsi sulle ginocchia per vedere il mondo dal suo punto di vista. La fatica di salire un gradino, di salire su una sedia, la fatica di imparare tutto, di dover capire tutto. La fatica di capire quanto gli adulti siano spesso privi di raziocinio, facciano cose assolutamente prive di logica, rendendo il mondo un posto decisamente peggiore della Repubblica dei Bambini.