Via Civitali 30 è da anni al centro delle mire speculative di Aler: nel 2003 furono stanziati dal contratto di quartiere San Siro 3,4 Milioni di € per la ristrutturazione di 4 scale del cortile,C-D-E-F e altri 1.349.000,00 furono stanziati per la manutenzione straordinaria delle scale A-B-G, quest’ ultime sono le uniche scale in cui si sono svolti dei lavori.
Il primo progetto prevedeva l’abbattimento e la ricostruzione delle scale C, D, E, F, ma una mobilitazione degli inquilini e degli abitanti dei quartiere, lo blocco, proponendo un progetto alternativo che prevedeva solo la ristrutturazione.Lentamente furono spostati gli inquilini di queste palazzine, tranne alcuni che si rifiutarono di lasciare la casa ( alcuni proprietari e inquilini che da anni vivevano li e non accettavano di andare da un’altra parte in città ). Per anni 2 scale rimasero interamente vuote ( più volte in questi anni ne abbiamo denunciato pubblicamente l’abbandono ), mentre le altre 2 furono occupate da famiglie in stato di necessità, che vedendole vuote, ne fecero la propria casa.
CONTINUA A LEGGERE
Ora che dal 2013 sono passati 12 anni, Aler e Regione si sono svegliate dal letargo per iniziare i lavori in queste palazzine, due delle quali tutt’ora sono abitate. Nelle due palazzine vuote hanno appeso un bel cartello di inizio lavori per poi lasciare tutto come prima, seguendo alla lettera il modo di gestire le ristrutturazioni di Aler e Regione, un incubo vero e proprio per inquilini e occupanti per necessità che si trovano a vivere in appartamenti fatiscenti:le “unità abitative” con un livello di manutenzione “insufficiente” e “scadente” – dove urgono «interventi straordinari per prevenire stati di pericolo quali caduta di rivestimenti, folgorazione e intossicazione da monossido di carbonio», così scrive la stessa Aler – sono ben 28.748, per 709 edifici, e altri 16 214 sono in condizioni mediocri per un totale complessivo del 44% del patrimonio Aler.
Uno strano concetto di riqualificazione, una totale mancanza di manutenzione del patrimonio pubblico e una totale disattenzione ai quartieri, come dimostra l’aumento degli affitti degli spazi Aler a commercianti e associazioni che si trovano costretti in alcuni casi a chiudere, e a smettere di svolgere un servizio importante.
Riqualificare i quartieri popolari è una cosa seria e loro si sono dimostrati incapaci e truffaldini, attenti ai loro interessi più che agli interessi pubblici
Nelle scale C D, dall’ riinizio dei lavori non è stata data nessuna comunicazione agli abitanti, nessun piano operativo e progetto è stato condiviso, gli inquilini delle ultime due scale da ristrutturare hanno solo ricevuto notizia che dovranno lasciare i loro alloggi.Famiglie con bambini che frequentano le scuole di zona, che hanno trovato in delle palazzine abbandonate la loro casa, occupanti per necessità che hanno ristrutturato appartamenti per avere un tetto sopra la testa.
Queste famiglie sono alcune fra le molte persone che non riescono in base al redditto ad accedere ad un affitto di mercato.Ormai tempo fa è stata approvata una commissione per regolarizzare gli occupanti per necessità, in base all art 34 comma 8 questa commissione deve essere reale non solo un pezzo di carta applicato troppo poco.
Una riqualificazione lentissima che sembra più essere fatta per speculare sull’ edilizia popolare che sulle reali necessità di chi vive nei quartieri popolari, le case vanno ristrutturate e riqualificate ma non bisogna dimenticare che l ERP nasce con l’ obiettivo di dare casa a chi è in una fascia di redditto bassa non per essere data in dono a banche palazzinari e speculatori. Le case di via Civitali vanno riqualificate per gli abitanti dei quartieri popolari devono rimanere parte di quel patrimonio pubblico, non essere oggetto del’ ennesima speculazione a danni di chi vive i quartieri popolari.
Via Civitali è solo uno dei tanti esempi di un sistema di gestire il patrimonio pubblico, quel modo di fare affari sull’ ERP che ha portato l’ ALER, ad aver bisogno di un miliardo e 264 milioni “solo” per mettere a posto il suo patrimonio immobiliare e ad avere un debito che oscilla tra i 345 e i 500 milioni.
Mentre a Milano crescono gli sfratti ( 15mila nel 2015 ) e salgono le famiglie in lista d’attesa per una casa popolare ( 24mila ), la scelta di Comune, Aler e Regione è quella di continuare a gestire l’emergenza come un problema di ordine pubblico, invece di trovare delle soluzioni concrete: per ogni sgombero vengono spese migliaia di euro, per lasciare un’altra casa popolare vuota ( solo a Milano ci sono 10mila case popolari vuote e riscaldate ),
Ogni mattina in via Civitali 30 gli abitanti del quartiere fanno la colazione antisfratto per opporsi al piano di sgombero in atto su quelle palazzine, i danni della malagestione di ALER e Regione non possono essere pagati da chi dovrebbe usufruire di un diritto che gli viene negato, il diritto all’ abitare
No agli sgomberi!! Sanatoria per gli occupanti per necessità! Riqualificate i quartieri popolari per gli abitanti che ci vivono!
Comitato Abitanti San Siro – Asia Milano
CRONISTORIA
Giovedì 5 maggio: Presidio in Prefettura: Vogliamo soluzioni dignitose! Siamo stati in presidio in Prefettura con le famiglie di via Civitali 30, due palazzine oggetto della malagestione di ALER e Regione. Va fermato il piano di sgomberi rispetto a questa palazzina perchè non si possono lasciare numerosi famiglie e oltre 30 bambini per strada, perchè chi occupa per necessità è parte di quell’ emergenza abitativa che ogni giorno toglie a migliaia di persone la possibilità di vivere con un tetto sopra la testa.
Mercoledì 10 febbraio: Blitz alla sede Centrale dell’Aler: vi riempite le tasche, ci lasciate solo macerie. Dopo una partecipata colazione nel cortile di via Civitali 30 organizzata come tutte le mattine insieme agli abitanti del quartiere, siamo andati ancora una volta a denunciare i veri responsabili dell’emergenza abitativa e della distruzione dell’edilizia pubblica. [continua]
Martedì 9 febbraio: Bloccato lo sgombero di via Civitali Durante la consueta colazione antisgombero che anima tutte le mattine il cortile di via Civitali 30, è giunta la notizia che in una piazza vicina si stavano radunando mezzi delle forze dell’ordine e dei traslochi. In poche decine di minuti in un centinaio di solidali, abitanti, occupanti ci siamo radunati nel cortile di Civitali 30 per difendere le famiglie che li ci abitano e difendere un diritto di tutti. [continua]
Giovedì 4 febbraio: Occupati gli uffici regionali contro la nuova proposta di legge sulla casa. A Milano, Brescia e Bergamo è stata una giornata di mobilitazione regionale contro la nuova proposta di Legge Regionale sulle politiche abitative. A Milano occupati gli uffici della Regione al Pirellone dai comitati di lotta per il diritto alla casa e all’abitare.
Da due mesi tutte le mattine COLAZIONI SOLIDALI ANTISGOMBERO a #SanSiro, da p.zza Selinunte a Via Civitali, per difendere il nostro quartiere da chi vorrebbe speculare sui nostri diritti e lasciare altre case vuote a marcire, altre famiglie per strada aumentando così l’emergenza abitativa.
Mercoledì 16 dicembre: Blitz all’Aler di zona contro speculazioni e sgomberi Per questo siamo andati alla sede dell’Aler di Via Newton a chiedere spiegazioni rispetto a quelle ristrutturazioni che dovevano partire 8 anni fa, e che per ora hanno solo lasciato decine di case vuote. [continua]
APPROFONDIMENTI
* Manuale di approfondimento sulla nuova proposta di legge regionale sulla casa che attacca completamente il diritto all’abitare! Una manovra da 350 milioni di euro che verranno spesi NON per finanziare la manutenzione e l’assegnazione dell’attuale patrimonio pubblico sfitto; NON per salvaguardare il diritto per tutti ad avere un tetto da abitare MA per stravolgere la funzione sociale dell’edilizia pubblica, subordinarla ancora di più alle logiche di mercato, ai meccanismi di privatizzazione, a conseguenze di frammentazione delle fasce più deboli della popolazione. [scaricalo qui]
*Inchiesta dell’Espresso: Il disastro delle case popolari serve più di un miliardo per rimetterle a posto. La società della regione possiede 28 mila appartamenti, molti dei quali cadono a pezzi. Per risanarli serve una cifra monstre che l’ente, sommerso dai debiti, non possiede. E l’emergenza abitativa continua ad aggravarsi.