Oggi in moltissime città in Europa e così anche a Milano, è stata una giornata di mobilitazione in solidarietà con i popolo kurdo, una giornata per ricordare l’arresto di Abdullah Öcalan leader del PKK, avvenuto nel ’99 anche grazie alla complicità del governo italiano e degli USA, e per denunciare le discriminazioni e gli attacchi alla comunità kurda portate avanti dal governo turco ormai da decenni. Negli ultimi mesi, infatti, la Turchia ha bombardato e attaccato con l’esercito le città kurde sul suo territorio, uccidendo civili e arrestando migliaia di persone accusate di appoggiare il PKK, un partito che la Turchia considera terrorista (ma per Erdogan non è terrorista l’ISIS che il governo turco continua ad armare e finanziare).
Per questo oggi, insieme alla comunità Kurda, abbiamo occupato il Palazzo delle Stelline, sede amministrativa del Parlamento europeo a Milano, per denunciare la connivenza dell’Ue nei confronti del governo Erdoğan che promuovere politiche repressive e continua a uccidere e reprimere il popolo Kurdo.
Una connivenza che non è solo formale e basata sul silenzio assenso, ma che è anche sostanziale visto che molti degli elicotteri e delle armi usate dal governo Erdogan per gestire la repressione in Kurdistan, per assediare, bombardare e distruggere città come Suruc, sono di fabbricazione italiana.
Così come evidente è la connivenza europea: durante l’ultimo G20, i paesi membri dell’Unione Europea e la Turchia si sono accordati su come gestire l'”emergenza” umanitaria, che dura ormai da anni, allargando i confini dell’Europa fortezza, finanziando per miliardi campi profughi nella stessa Turchia, dove non solo stipare i milioni di migrati che transitano dal Medio Oriente in fuga dalle guerre, ma dove deportare anche quante e quanti già avevano raggiunto l’Europa. E così, in cambio del ruolo di cane da guardia della Fortezza Europa, Erdogan ottiene il sostegno incondizionato nelle operazioni di repressione del popolo kurdo e di chiunque nel paese rivendichi diritti e democrazia.