Oggi, dopo una partecipata colazione nel cortile di via Civitali 30 organizzata come tutte le mattine insieme agli abitanti del quartiere, siamo andati ancora una volta a denunciare i veri responsabili dell’emergenza abitativa e della distruzione dell’edilizia pubblica.
Siamo andati alla sede centrale dell’ Aler di viale Romagna con una striscione “Civitali 30: anni di abbandono, milioni di euro spariti..ma quale riqualificazione? la solita speculazione!”, sicuramente in riferimento al cortile preso sotto attacco a San Siro, ma tristemente consapevoli che questa è la modalità quotidiana di gestione del patrimonio pubblico.
Abbiamo voluto lasciare simbolicamente delle macerie agli ingressi di Aler, perchè vogliamo denunciare che le loro politiche stanno distruggendo letterlmente l’Edilizia Pubblica e ci stanno lasciando solo macerie, mentre pensano ad ingrossare i loro affari:
Quasi 30mila case popolari cadono a pezzi e 10mila sono le case popolari vuote e riscaldate. 400 Milioni di euro di buco di bilancio e più di 1 MILIARDO di euro di debiti, fatto attraverso turbative d’asta, false ristrutturazioni, consulenze d’oro, investimenti milionari all’estero ( come in Libia ): questa è la legalità tanto cara a chi sta seduto in poltrona.
In questi anni sono usciti decine di scandali sulla politica clientelare nelle isitituzioni, come Mantovani, vicepresidente della Regione Lombardia, arrestato per corruzione o Zambetti, assessore regionale alla casa, arrestato per scambio di voti con la ‘ndrangheta. Nella gestione del welfare pubblico però nulla è cambiato, e governano sempre le stesse logiche: profitto sulla pelle di chi ha bisogno, come dimostra anche l’ultima proposta di legge regionale sulla casa che mira completamente a distruggere ancora una volta l’edilizia residenziale pubblica. [Leggi opuscolo sulla legge regionale]
Questo a discapito di chi soffre l’emergenza abitativa, a discapito di chi è sotto sfratto o senza casa e vorrebbe fosse garantito un diritto come quello ad avere un alloggio e una vita dignitosa.
Le soluzioni ci sono, ma sono controproducenti per i loro profitti:
*assegnazione delle migliaia di case vuote (anche in stato di fatto)
*blocco di sfratti e sgomberi
*sanatoria per chi ha dovuto occupare per necessità (che è parte dell’emergenza abitativa)
*requisire le case private sfitte di grosse immobiliari o banche (solo a Milano quasi 81mila)
Come sempre ci troverete in questi giorni nel nostro quartiere, a lottare contro la crisi, per la nostra dignità, contro le speculazioni e l’arroganza di chi ci vorrebbe vedere in silenzio, gli uni contro gli altri. Ma l’abbiamo visto in questi anni e anche ieri nel cortile di via Civitali: uniti si può vincere, la solidarietà è la nostra arma. Domani appuntamento alle 7 colazione antisgombero a San Siro, quartiere meticcio e solidale! #bastapersonesenzacasa