Oggi a Milano, Brescia e Bergamo è stata una giornata di mobilitazione regionale contro la nuova proposta di Legge Regionale sulle politiche abitative.
A Milano occupati gli uffici della Regione al Pirellone dai comitati di lotta per il diritto alla casa e all’abitare. In contemporanea con la Commissione Regionale V, che si occupa di Territorio e Infrastrutture, abbiamo voluto denunciare come questa riforma attacchi il diritto all’abitare e alimenti le speculazioni.
Già questa mattina abbiamo visto che le scelte di Aler, Regione e Comune, non vanno nella direzione della tutela di chi è in stato di emergenza abitativa: in Via Morgantini 3, con un vasto dispiegamento di forze di polizia ( almeno 5 camionette, per migliaia di euro spesi ), è stata sgomberata una famiglia con un minore di pochi mesi, offrendo come unica soluzione una comunità a Pavia, smembrando quella famiglia tanto retoricamente celebrata da Leghisti&Co, con il risultato di ottenere una famiglia per strada e una casa che rimarrà vuota e abbandonata per altri anni.
Questa legge, che per ora sta passando in sordina, stravolge l’intervento istituzionale sulle politiche abitative: trasforma l’Edilizia Residenziale Pubblica dividendo l’intervento in Servizi Abitativi Pubblici (ex case popolari) e Servizi Abitativi Sociali (housing sociale e canone concordato).
Mentre l’emergenza abitativa cresce e dilaga ( lo scorso anno ci sono stati più di 15mila sfratti solo a Milano ) e cresce di conseguenza il bisogno di case a canone popolare e accessibile a tutti, l’intervento delle istituzioni finanzia soprattutto i canoni concordati e le nuove costruzioni di Housing Sociale ( affitti da 600/700 euro al mese, inaccessibili a chi non ha un reddito adeguato ). La ragione è ben chiara: permettere a terzi ( privati accreditati da chi? quindi scelte politiche! ) di guadagnare e gestire il patrimonio e le risorse pubbliche.
Questo è l’ennesimo meccanismo per creare guadagni per gli amici dei politici dal welfare sociale: lo hanno già fatto per la sanità, e lo fanno attraverso le comunità e alloggi temporanei, ora vogliono che questo sistema si radichi nel settore abitativo. Così fioriranno le cooperative che gestiranno le case popolari e le case di housing sociale, con risorse pubbliche. Inoltre questa riforma prevede un vasto piano di VENDITA del patrimonio pubblico, permettendo la vendita di oltre 35Mila case popolari!
Il bisogno cresce e la soluzione di Aler e Regione è di vendere le case che servirebbero a soddisfare questo bisogno.
Qui puoi approfondire gli effetti e le misure di questa riforma :
http://www.cantiere.org/10380/
A Bergamo invece è stata organizzata un’assemblea pubblica fuori dagli uffici regionali e a Brescia occupati gli uffici del “Pirellino” da un centinaio di persone per diverse ore alla conclusione della quale è stata fatta una conferenza stampa.(http://www.radiondadurto.org/2016/02/04/brescia-
Questa è solo la prima tappa di una mobilitazione contro questa riforma! I nostri quartieri non sono al vostro servizio! Difendiamo l’Edilizia Residenziale Pubblica!
PS: a chi parla dell’arroganza di chi si mette in gioco in prima persona per bloccare sfratti e riprendersi i propri diritti, rispondiamo di guardare in casa propria: una cricca di politici collusi con i grandi palazzinari lombardi, che hanno l’arroganza di calpestare i diritti e bisogni delle persone per continuare a guadagnare e fare debiti con il patrimonio pubblico!