Mentre la Regione Lombardia cerca di riportarci nel pieno del medioevo e del fondamentalismo religioso ospitando convegni omofobi e illuminando il Pirellone con la scritta “Family Day”, qualcosa in tutto il paese si muoveva, in direzione decisamente ostinata e contraria.
E’ sia con la giusta dose di sberleffo e ironia, che con tutta la determinazione di chi pretende diritti e libertà di scelta per se, per i propri corpi e per i propri affetti, di chi crede che sia ridicolo stare ancora nel 2016 a dover parlare di unioni civili anzichè renderle possibili, che oggi in oltre 100 piazze italiane migliaia di persone sono scese in piazza.
A Milano eravamo migliaia in una piazza della Scala pienissima, strabordante anche a ricordare che questi loschi e retrogradi figuri, omofobi, razzisti, fondamentalisti religiosi e fascisti più o meno ripuliti, che inneggiano alla famiglia tradizionale, sono gli stessi che tra pochi giorni si troveranno a convegno con Marine Le Pen e il suo Front National, oltre che a un ampio parterre di sigle e organizzazioni neofasciste da quasi tutto il globo, proprio a Milano.
Le retoriche alla Salvini e alla Le Pen sono peraltro molto simili se non assolutamente speculari a quelle del fondamentalismo “islamico” che tanto invece viene utilizzato dalla Lega e dal Front National in modo strumentale per diffondere e sdoganare razzismo e privazioni di diritti e libertà.
Se queste posizioni drammaticamente becere non fossero portate avanti da chi ci governa in Regione e aspira a guidare il paese (Leggi Salvini), l’ilarità verso chi vorrebbe, con svariati matrimoni falliti alle spalle o dall’alto dell’esperienza che può avere nelle relazioni una persona che ha deciso di vivere nel celibato, darci delle lezioni su quale sia il modello giusto di “famiglia” e su quali sarebbero comportamenti sessuali deviati o addirittura “malattie” sarebbe assoluta.
Il 28 e il 29 gennaio la lega celodurista invita Marine Le Pen (che tanta campagna elettorale fa proprio a partire da istanze antiabortiste e omofobe) e pure alcuni esponenti dei movimenti russi filo-putiniani, gli stessi che attaqccano i pride e si distinguono per agguati, sequestri e spedizioni punitive contro ogni diversità, nel contesto di una legislazione che prevede il carcere anche semplicemente per aver parlato di argomenti di genere. L’appuntamento per tutta la Milano che ama la libertà, che crede che gli unici a non dover avere cittadinanza in questo paese siano i razzisti, gli omofobi e i fascisti, è alle 18 a Pagano, per un corteo che porti questo rifiuto per le vie della città.
Giovedì 28 gennaio CORTEO CITTADINO H.18 @PAGANO [Leggi qui]